La sedia del conte narra le vicissitudini del conte Luigi Da Porto, il quale, tornato ferito dalla battaglia di Lepanto in nome della Repubblica di Venezia, durante la convalescenza sulla sua sedia di pelle rossa scrisse la novella di Giulietta e Romeo, poi resa celebre in tutto il mondo dalla penna del drammaturgo inglese William Shakespeare. La storia di Veronica Marano racconta le pene d’amore del conte, che non potè sposare la donna amata data in sposa a un altro.
Il secondo premio è andato a Chiara La Rosa, mentre il terzo posto se lo sono divisi ex aequo Mirco Dalla Barba e Matilde Busato.
La premiazione è avvenuta presso l’istituto Tecnico tecnologico Economico Galileo Galilei di Arzignano che, con la sua dirigente Lucia Grieco e la professoressa Ornella Ferreri, ha creduto nel progetto nonostante i grandi problemi legati al Covid, in primis quello di riuscire ad appassionare i ragazzi al concorso nonostante le difficoltà nella didattica che ci sono state durante l’anno scolastico.
“Nella mia città” è un concorso nato, infatti, per raccontare i luoghi dove i giovani vivono e che ben conoscono, attraverso un tema comune, che anno dopo anno, li ha visti cimentarsi in racconti gialli, storie d’amore, poesie e storie del passato, dato che nessuno stile è precluso.
I racconti raccolti dai professori degli istituti superiori del territorio vengono poi giudicati da una giuria capitanata dal giornalista Stefano Cotrozzi e i migliori vengono raccolti in un libro edito da Berica Editrice e distribuito agli studenti e che si potrà trovare presso la biblioteca di Arzignano.
Da qualche anno il tema scelto, in accordo con Unic (unione Nazionale Industrie Conciarie) è “Cose di pelle”, visto che la Valle del Chiampo è il polo più importante del settore conciario in Italia e i ragazzi vivono l’atmosfera di un settore trainante dell’economia italiana.
«L’esperienza letteraria di questi giovani scrittori – hanno sottolineato Giacomo Zorzi di Unic e Massimo Cavalli de La Conceria – è la dimostrazione del loro coraggio a raccogliere la sfida che abbiamo proposto loro: raccontare questa storia, esplorando il mondo della pelle e della conceria con libertà e coraggio, senza paure e preconcetti».
A sottolineare l’importanza del concorso per il settore conciario, il sostegno venuto dalla Conceria Priante e da Pragma Chimica.