Racconta l’avventura di tre punk disorientati dalla fine del liceo e dalla collisione con Ettore Boschini, il frate dei barboni, un religioso burbero e fissato coi Rosari, abituato a viaggiare con una statua della Madonna sul portapacchi della macchina.
“Ribaltando” il libro, ne compare un altro: Cosa non crolla. È una miscellanea di riflessioni semiserie in cui si alternano temi grossi (come povertà, arte sacra, educazione) e scritti su problematiche meno nobili ma altrettanto stringenti (come la piaga delle feste di compleanno delle elementari o la diffusione incontrollata della pasta senza glutine).
Un libro adatto a tutte le età ma in particolare agli adolescenti, con cui Fant lavora quotidianamente (è insegnante di Lettere in un liceo milanese) e a cui ha rivolto diverse sue opere edite da San Paolo.
“La mia prima fine del mondo racconta l’incontro di tre punk con un santo, e finalmente parla di fede con il passo della grande letteratura, non è il solito librino religioso piatto e sciatto che ti fa venire voglia di qualsiasi cosa tranne che di assomigliare a quello lì che scrive, non ti fa pensare che ‘va bene, ci credo, prego e vado a Messa, ma se devo leggere qualcosa di bello mi butto su un bel libro, scritto magari da un narciso relativista ateo, che almeno però sa fare il suo mestiere’”.
Costanza Miriano
L’autore, Emanuele Fant, insegna in un liceo milanese. Usa il teatro come strumento di educazione e di riscatto; lo ha praticato con i senzatetto, i migranti, gli adolescenti, le marionette e gli attori veri. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato L’invadente, La regola di Kurt e La rivincita delle teste di legno. Il suo progetto più recente è www.accademiadelprofondo.com .
La copertina è dell’illustratore Vito Manolo Roma che, dopo aver letto il libro, ha visto fratel Ettore così.
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